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La storia
La leggenda del Wing Chun si basa su un manoscritto originale del defunto G.M. Yip Man.
E' da considerare che molti elementi della leggenda del Wing Chun non sono storicamente dimostrabili e che alcuni di essi sono anzi addirittura scorretti dal punto di vista storico scientifico. Con il passare del tempo, fatti veri sono stati mescolati a racconti inventati ed è nata così una storia delle origini che, nonostante tutto o magari proprio per questo, continua ad affascinare.
1) Il Tempio di Shaolin Durante il governo K'anghsi della dinastia Ching, i seguaci dello Shaolin Kung Fu erano talmente famosi per la loro arte del combattimento che il governo Ching era così preoccupato dalla loro evoluzione e sviluppo al punto da decidere di uccidere i monaci e di distruggere il monastero che si trovava sul monte Sung, nella provincia Honan, nella Cina centrale. Furono quindi inviati numerosi soldati con l'ordine di distruggere il monastero e di estinguere la comunità religiosa, ma i primi tentativi di distruggere i monaci e il loro monastero Shaolin si infransero sulla perserveranza e potenza dei monaci del monastero che riuscirono sempre ad avere la meglio. Nel 1710 circa, Chan Man Wai, un politicante del luogo, volendo fare carriera nell'ambito del governo espose un suo piano per la distruzione del monastero e dei suoi monaci. Per poterlo attuare, fece una congiura con alcuni monaci del monastero Shaolin stesso, tra cui un certo Ma Ning Yee. Quest'ultimo si lasciò convincere a tradire i suoi compagni e incendiò il monastero permettendo nel contempo ai soldati di entrare a finire il lavoro di distruzione.
Il Tempio fu ridotto in cenere e durante l'incendio morirono la maggior parte dei monaci. Alcuni monaci combattenti riuscirono però a scamparla e tra questi i Cinque Anziani, capi dei cinque stili Shaolin, la maestra buddista Ng Mui, il maestro Chi Shin, il maestro Pak Mei, il maestro Fung To Tak ed il maestro Miu Hin con i suoi discepoli: Hung Hai, Kwun, Fong Sai Yuk e Luk Ah Choy.
Uno dei Cinque Anziani, il maestro Chi Shin, creò una organizzazione segreta insieme ai suoi allievi con l'obiettivo di combattere contro i Manchu. Per questo Chi Shin e i suoi allievi preferiti vennero ricercati con mandato di cattura. Chi Shin ordinò loro di disperdersi in tutto il paese per evitare di essere catturati. Egli stesso, per potersi salvare, assunse la falsa identità di cuoco rifugiandosi su una giunca rossa.
Altri maestri, come Miu Hin e sua figlia Miu Tsui, si nascosero a lungo presso le stirpi dei Miao e dei Yao, tra Szechwan e Yunnan. Più tardi vagabondarono per il paese ed arricchirono sempre di più le leggende cinesi. In Cina sono famose le storie "Fong Sai Yuk sfida i vincitori di un torneo Manchu" e "Ng Mui uccide Lee Pa Shan sul paletto dei fiori di pruno".
Dopo la distruzione del monastero Shaolin i sopravvissuti si divisero per potersi salvare con più probabilità dalla persecuzione del governo dei Manchu. Il Maestro Chi Shin, come abbiamo già detto, assunse l'identità di cuoco su una giunca rossa (la "giunca rossa" era la nave di trasporto delle troupe di teatro, normalmente dipinta di rosso).
2) La monaca Ng Mui La monaca Ng Mui si rifugiò nel tempio della Gru Bianca, sul monte Tai Leung. Lì ebbe modo di dedicarsi indisturbata all'arte marziale e alla filosofia C'han. Per lungo tempo Ng Mui rifletté su come avrebbe potuto creare una nuova arte marziale capace di offrire la possibilità, anche a persone fisicamente deboli, di sconfiggere esperti delle Arti Marziali classiche. La leggenda racconta che Ng Mui ebbe l'ispirazione decisiva osservando una lotta tra una gru e un serpente. Il serpente girava intorno alla gru, nella speranza di poter sferrare un attacco mortale, sul fianco non protetto di quest'ultima. La gru, però, si girava in continuazione in modo da mostrare al serpente il suo petto. Ogni volta che il serpente si avvicinava troppo, tentando di attaccarla, la gru si difendeva con un'ala e contemporaneamente, contrattaccava con il becco. Nel mentre il serpente si avvaleva della velocità fulminea dei suoi attacchi a sorpresa. Ng Mui sviluppò, grazie a questa idea un nuovo sistema di arti marziali. Le caratteristiche distintive più importanti del nuovo sistema di Ng Mui, rispetto al Kung Fu Shaolin, consistevano nei movimenti più semplici ed adattabili, nel riferimento alla linea centrale e nell'impiego più parsimonioso della forza. Il sistema di Ng Mui aveva come scopo la sconfitta del nemico, facendo prevalere la tecnica sulla forza e quindi mettendo la forza di cui si dispone al servizio della tecnica del combattimento.
3) Yim Wing Chun Sul monte Tai-Leung Ng Mui conobbe Yim Lee e sua figlia Wing Chun, il cui nome significa "radiosa primavera'. il sistema della monaca Ng Mui deve il suo nome melodioso proprio a questa giovane ragazza. A quei tempi la monaca buddista Ng Mui viveva nel tempio della Gru Bianca, sul monte Tai Leung e, più volte al mese, era solita frequentare per acquistare i viveri il mercato del vicino villaggio, dove la giovane ragazza Yim Wing Chun vendeva il tofu insieme a suo padre. I due erano fuggiti dalla loro terra natia, la provincia Guang dong, poiché sfortunatamente il padre era stato coinvolto in un problema giudiziario. Il padre di Wing Chun aveva appreso alcune tecniche di combattimento che impiegava, all'occorrenza, per ristabilire la giustizia dalle sue parti. Per questa ragione ad un certo punto fu costretto ad abbandonare la sua terra e a rifugiarsi ai confini delle province Szechwan e Yunnan, sul monte Tal Leung. Yim Wing Chun crebbe e divenne una ragazza bella ed intelligente, ma la sua bellezza ed affabilità sarebbero state anche la fonte di gravi problemi. Infatti, in quel luogo viveva un noto attaccabrighe che si chiamava Wong, il quale cercava continuamente di provocare liti. Purtroppo gli abitanti del villaggio non sapevano difendersi da lui, visto che egli era un esperto di Kung Fu. Attratto dalla bellezza di Yim Wing Chun, egli la chiese in sposa; Wing Chun, però, era già stata promessa sin dalla infanzia al giovane Leung Bok Chau, un mercante di Fuchia. Così Wong le mandò un messaggio, fissandole una scadenza e minacciandola di usare violenza nel caso in cui ella lo avesse respinto. Padre e figlia vivevano quindi nel timore per il loro futuro. Con l'andare del tempo Ng Mui era diventata cliente abituale di Yim Lee e spesso si intratteneva con i due. Un giorno, Yim Lee le raccontò ogni cosa e Ng Mui, che era dotata di spiccato senso della giustizia, decise di aiutare Wing Chun. Ella però non volle punire personalmente il malfattore, sia per non far scoprire la sua vera identità, e sia perché un combattimento tra lei, grande maestra del monastero Shaolin ed uno sconosciuto picchiatore sarebbe stato considerato sleale ed inglorioso. Per questi motivi volle aiutare Yim Wing Chun trasmettendole l'arte del combattimento. Dopo soli tre anni di lezioni private la giovane ragazza padroneggiava perfettamente il metodo che le era stato mostrato. Dopo l'addestramento Ng Mui la mandò di nuovo da suo padre Non appena Wing Chun fu ritornata al villaggio, fu molestata dal picchiatore Wong. Questa volta ella non scappò, ma lo sfidò a duello sconfiggendolo in malo modo. Dopo questa vittoria, Wing Chun continuò ad esercitarsi nel combattimento . Ng Mui orgogliosa della sua allieva e certa di avere dato la conoscenza del sistema ad un degno successore, avendo deciso di partire, esortò la giovane Wing Chun ad insegnare sua volta il sistema solo agli allievi giusti e meritevoli.
4) Leung Bok Chau Yim Wing Chun sposò il suo fidanzato Leung Bok Chau e gli trasmise il metodo di combattimento che aveva appreso da Ng Mui. Leung Bok Chau, che prima di sposarsi aveva praticato il kung Fu, non ascoltava la moglie quando questa gli parlava della sua arte marziale, credendo che una donna fosse troppo debole per poter essere considerata una pericolosa rivale per un uomo. Una volta, però, Wing Chun ebbe finalmente l'opportunità di dargli una dimostrazione pratica della sua abilità, e da allora, ogni volta che combattevano insieme, essa riusciva a sconfiggere il marito. Solo a quel punto egli riconobbe che sua moglie era una grande maestra di arti marziali, e per renderle omaggio chiamò questo sistema di kung Fu: "Wing Chun". Leung Bok Chau si allenò regolarmente con la moglie fino a diventare egli stesso un Maestro di quest'arte marziale.
5) Leung Lan Kwai Leung Bok Chau trasmise questo sistema a Leung Lan Kwai, un ortopedico ed erborista che non voleva rendere pubbliche le sue conoscenze di Kung Fu, tenendole gelosamente per sé. Nemmeno i suoi parenti e gli amici più intimi sapevano che egli fosse un Maestro di Kung Fu. Il suo segreto venne svelato solo quando egli sbaragliò un gruppo di picchiatori che aveva attaccato un uomo solo. Se Leung Lan Kwai non fosse stato costretto in quel momento a mostrare la sua abilità, la storia del Wing Chun sarebbe forse finita qui. Così, invece, successe che egli trasmise il suo sapere a Wong Wa Bo, un attore che faceva parte di una troupe teatrale. All'epoca tutti gli attori dell'opera venivano chiamati "i giovani della giunca rossa"
6) Wong Wa Bo e Leung Yee Tai Leung Lan Kwai originariamente non aveva alcuna intenzione di insegnare ad altri questo sistema, ma l'onestà e il senso della giustizia di Wong Wa Bo lo convinsero ad accettarlo come allievo. A quei tempi la maggior parte dei teatranti "giovani della giunca rossa" si occupava di arti marziali. Durante le loro rappresentazioni si truccavano così pesantemente da diventare irriconoscibili. Come abbiamo detto prima, il Maestro buddista Chi Shin, uno dei Cinque Anziani del monastero Shaolin assunse l'identità di cuoco su una "giunca rossa, per evitare di essere riconosciuto ed arrestato. Sebbene egli avesse nascosto la sua vera identità per lungo tempo, si confidò ad alcuni colleghi che protessero a costo della loro stessa vita l'identità segreta del loro collega e maestro Erano tutti degli uomini dagli ideali onesti e, soprattutto erano contro il governo dei Manchu. Per questo si impegnavano segretamente a far crollare questo regime, fondando delle società segrete che intraprendevano azioni contro di esso. Il Grande Maestro Chi Shin divenne il loro insegnante e trasmise loro l'arte del combattimento per preparali all'imminente lotta contro i Manchu. Degno di essere menzionato tra gli allievi di Maestro Shin era Leung Yee Tai; egli si trovava sulla giunca rossa non in qualità di attore, ma di marinaio e governava la giunca con l'aiuto di una lunga pertica. Leung Yee Tai, tra tutte le tecniche insegnate dal Maestro Chi Shin preferiva la tecnica con i bastoni lunghi detta del "Bastone Lungo da Sei Punti e Mezzo". Leung Yee Tai ebbe molta fortuna, poiché il Maestro Chi Shin, uno dei pochi esperti dei bastoni lunghi, lo ritenne degno di apprendere tali tecniche. In seguito, Leung Yee Tai e Wong Wa Bo divennero amici e si scambiarono le loro conoscenze, unendo e migliorando le loro tecniche. In questo modo l'uso del bastone lungo fu incorporato nel sistema Wing Chun. Diversamente da Wong Wa Bo e dagli altri attori, Leung Yee Tai non aveva bisogno di imparare o di ripassare le parti delle opere, così aveva più tempo libero a disposizione e poteva dedicarlo all'allenamento ed all'insegnamento del Wing Chun per arrotondare qualche soldo. Seguendo il principio cinese di "scegliere lo studente giusto per insegnare", Leung Yee Tai non prendeva come allievo nessuna persona che non ritenesse degna.
7) Leung Jan Nel 1850, il dott. Leung Jan viveva a Fatshan. Fatshan era un famoso centro commerciale, molto trafficato per via della sua posizione favorevole alla foce del fiume. Leung Jan, che lì aveva un'erboristeria, proveniva da una buona famiglia, era colto, gentile e disponibile; egli non si occupava solo dell'erboristeria, ma prestava anche assistenza medica ai suoi concittadini. Essendo un buon medico godeva della fiducia degli abitanti della città e il suo studio era molto frequentato. Nel suo tempo libero egli si dedicava alla letteratura e, con meraviglia di qualcuno, anche all'arte del combattimento. Tuttavia, era piuttosto indeciso su quale stile seguire e non aveva molta considerazione per le posizioni basse e per i lunghi ponti, che agli altri apparivano forti e vincenti: a lui interessavano poco gli stili che si affidavano quasi esclusivamente alla forza fisica, come pure quelli che si basavano su movimenti eleganti ma poco pratici. Ciò che cercava era un sistema i cui movimenti fossero semplici e che si potessero eseguire in modo pratico ed efficace. Passò molti anni alla ricerca di un sistema giusto e soprattutto di un bravo insegnante, finché la sua pazienza venne ricompensata: incontrò Leung Yee Tai e da lui apprese il sistema Wing Chun. Leung Jan, grazie alla sua abilità, si guadagnò ben presto il titolo di "re del Kung Fu" del Wing Chun. La sua fama lo costrinse però a sostenere diverse sfide: ambiziosi combattenti lo costrinsero a difendere il suo titolo, ma questi venivano regolarmente e rapidamente sconfitti. Ovunque il suo nome era noto, si parlava con entusiasmo del suo titolo di "re del Kung Fu" e delle sue vittorie. Persino oggi, la vecchia generazione del Kung Fu parla ancora con profonda ammirazione dei suoi combattimenti. Dal punto di vista finanziario, non era necessario che Leung Jan insegnasse il Wing Chun: egli, infatti, lo faceva unicamente perché aveva bisogno di un compagno di allenamento per i suoi studi sul sistema. Per questo motivo aveva pochissimi allievi, tra i quali bisogna menzionare i suoi due figli Leung Chun e Leung Bik. Ogni sera, dopo la chiusura della sua farmacia, insegnava il Wing Chun. Uno dei suoi allievi fu soprannominato, Wah, il "taglialegna", perché le sue braccia erano dure come il legno e poiché spesso, durante l'allenamento, egli riusciva a rompere le grosse braccia dell'uomo di legno. Ogni sera, insieme ai suoi compagni di allenamento, Wah il taglialegna perfezionava le sue abilità nel Wing Chun sotto la guida del suo maestro Leung Jan.
8) Chan Wah Shun Verso il 1858 vicino alla farmacia si trovava la bancarella di un cambiavalute che era appassionatissimo di Kung Fu e che desiderava ad ogni costo trovare un famoso Maestro. Trovandosi con la bancarella nei pressi della farmacia di Leung Jan, egli aveva la possibilità di ammirare da vicino le esibizioni del Maestro. Avrebbe pagato anche profumatamente per poter diventare suo allievo. Leung Jan era però un ricco cittadino, proveniente da una famosa famiglia, e l'umile Chan Wah Shun (nato verso il 1833), detto Wah "il cambiavalute", non aveva il coraggio di chiedergli un tale favore, poiché aveva paura che la sua proposta venisse respinta. Tutte le sere, dopo il lavoro, il venticinquenne Wah, in punta di piedi si appostava davanti alla porta della farmacia per osservare la lezione di Wing Chun attraverso uno spiraglio. Il Maestro Leung Jan era il suo idolo: neanche uno dei suoi movimenti, effettuati con le mani o con i piedi, sfuggiva alla sua attenzione. Giorno dopo giorno, il suo desiderio di apprendere il Wing Chun cresceva sempre più. Un giorno si fece coraggio e si rivolse a Leung Jan e, come aveva previsto, la sua proposta venne cordialmente, ma decisamente, respinta. Pur rimanendone naturalmente profondamente deluso, Wah il cambiavalute, non abbandonò le sue speranze, divenne amico di Wah il taglialegna e prese di nascosto lezioni da lui. In seguito escogitò un piano per raggiungere il suo obiettivo: un giorno, mentre Leung Jan era assente, Wah il taglialegna portò un uomo molto forte nella farmacia dove si trovava solo Leung Chun, il figlio minore di Leung Jan. Avrete naturalmente già capito che lo sconosciuto non era altri che Wah il cambiavalute che, osservando regolarmente le lezioni dalla fessura della porta e tramite le lezioni del taglialegna, aveva già imparato abbastanza bene diverse tecniche di Wing Chun Leung Chun volle combattere con il cambiavalute non solo per vedere quanto avesse imparato attraverso le lezioni "proibite", ma anche per dimostrare la sua superiorità. Leung Chun, però, non si era duramente allenato come Wah il taglialegna. Wah il cambiavalute si rese conto al primo contatto che il suo avversario non era così forte ed abile come si era aspettato. Senza volerlo, il colpo con il palmo della mano di Chan Wah Shun fu talmente forte che Leung Chun volò sulla sedia preferita di suo padre, rompendola. Esterrefatti dall'esito del combattimento, temettero il ritorno di Leung Jan che li avrebbe sicuramente puniti, vedendo che la sua sedia preferita era andata distrutta. Per fare in modo che non se ne accorgesse raccolsero i pezzi e li assemblarono al meglio La sera Leung Jan che voleva riposarsi un po' sulla sua sedia prediletta, sì trovò improvvisamente a terra! Interrogato il figlio, venne a sapere dello sconosciuto e del combattimento. A Leung Jan interessava particolarmente sapere in che modo Wah il cambiavalute avesse appreso il Wing Chun e scoprì che egli aveva osservato di nascosto le sue lezioni e che aveva segretamente ricevuto lezione dal suo allievo Wah il taglialegna. Leung Jan dopo aver rimproverato il taglialegna, poiché non era permesso dare lezioni di Kung Fu senza il suo consenso, mandò a chiamare Wah il cambiavalute. e una volta constatatane l'abilità e la ferrea volontà di imparare il sistema lo ammise fra i suoi allievi, rendendolo felice I Manchu governavano i cinesi da oltre 200 anni, in questo frattempo riuscirono a divenir parte della cultura cinese, il muro esistente agli inizi non esisteva quasi più e ciò si manifestava nel fatto che non c'erano più sentimenti di odio verso i Manchu e che anche i cinesi avevano sempre più maggiori possibilità di occupare posti nel governo dei Ching. Però gli attacchi da parte di altri Paesi erano all'ordine del giorno e stavano portando al graduale indebolimento del loro potere militare e di governo. A questo punto il governo dei Ching (ossia i Manchu) si rese conto che una delle possibili soluzioni era quella di rinforzare il potere del Paese addestrando meglio i militari. A questo proposito, il governo si rivolse a Chan Wah Shun e per questo gli offri il posto di istruttore-capo dei Soldati dell'8° gonfalone, come veniva chiamata la forza militare dei Manchu. Era una posizione prestigiosa. Eppure per Chan Wah Shun non era un onore essere capo-istruttore dei soldati Manchu. Esattamente come per il suo Sifu, per lui la lezione di KungFu era una passione e non una professione. Leung Jan morì verso il 1891 all'età di settantacinque anni e Chan Wah Shun divenne quindi il suo successore.
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